una donna che ama il vino e sogna di aprire in citta' una piccola enoteca rosa con un ristorantino molto raffinato...
lunedì 30 gennaio 2012
kasha raffin: vino abbinato con la carbonara alla curcuma
kasha raffin: vino abbinato con la carbonara alla curcuma: bellenda.. Diol Raboso Metodo Classico Ottenuto dalla fermentazione...
vino abbinato con la carbonara alla curcuma
bellenda..
Diol Raboso
Metodo Classico
Ottenuto dalla fermentazione naturale delle uve di Raboso provenienti dalla zona di Tezze di Piave, su terreni ricchi di scheletro delle grave del fiume Piave, spumantizzato e lasciato maturare in bottiglia per 24 mesi. Si presenta nel bicchiere luminoso e brillante con una spuma abbondante e un perlage fine e continuo. Eccellente aperitivo, si sposa magnificamente con piatti di pesce, in particolare con spigole di lenza, orate, stoccafisso e baccalà. Si accompagna a piatti di carni bianche. Va servito ben fresco a
kasha raffin: la carbonara con la curcuma
kasha raffin: la carbonara con la curcuma: curcuma.... Di colore simile al curry, la curcuma è più vicina allo zenzero per il suo sa...
la carbonara con la curcuma
curcuma....
Di colore simile al curry, la curcuma è più vicina allo zenzero per il suo sapore leggermente muschiato ed è per questo che se ne consiglia l’assunzione controllata altrimenti il sapore naturale dei cibi viene alterato troppo e invece di trarne beneficio il nostro fisico arriva a detestare questa spezia e tutte quelle della sua famiglia per una sorta di reazione a catena.
La si può trovare pura in polvere oppure aggiunta al curry e io ho imparato ad utilizzare quella assoluta per aromatizzare le uova strapazzate e le insalate per renderle più colorate e più saporite e chiaramente per il pollo; un uso particolare, sperimentato, consiste nell’aggiungerne un cucchiaino scarso ad un cucchiaino di miele e versare in una tazza di tè o tisana.
la carbonara con la curcuma
prendete il guanciale e tagliatelo a quadrati quindi fatelo rosolare in una padella con un cucchiaio di olio e spegnete quando si sarà indurito e ben arrostito all’esterno.
Mentre cuocete la pasta in acqua salata sbattete con una forchetta le uova con il sale (non molto perchè il guanciale è già saporito), una manciata di pecorino e un pochino di pepe nero e la punta di cucchiaino di curcuma in polvere; scolate la pasta al dente, versatela nella padella dove avete rosolato il guanciale e fate assorbire il condimento mescolando con un cucchiaio di legno.
Versate la pasta nella pentola di cottura, aggiungere le uova sbattute e mescolate in modo che l’uovo si rapprenda ma non diventi tipo frittata quindi questa operazione va fatta a fornello spento; aggiungete altro pepe se vi piace ed eventualmente anche altro pecorino.
Tempo di preparazione: 16 minuti
Risultato: compatta, morbida, gustosa e appetitosa la pasta alla carbonara è un piacere assoluto. Gli spaghetti amano questo condimento e se aggiungete pecorino direttamente nel piatto il gusto è eccezionale.
kasha raffin: mousse al cioccolato
kasha raffin: mousse al cioccolato: Ecco la vera ricetta della mousse al cioccolato. Per preparare la vostra mousse al cioccolato, procedere come di seguito Ingredien...
mousse al cioccolato
Ecco la vera ricetta della mousse al cioccolato. Per preparare la vostra mousse al cioccolato, procedere come di seguito
Ingredienti
- 200 gr cioccolato fondente al 50%
- 250 cc panna da montare
- 2 tuorli di uova
- 3 albumi di uova
- 2 cucchiai di zucchero
- 1/2 bicchiere di acqua
Preparazione
Per preparare la vera mousse al cioccolato, fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria ed aggiungere mezzo bicchiere di panna liquida. Montare la panna e metterla in frigo, dopo montate gli albumi e metteteli in frigo, montate i due tuorli con lo zucchero. Quando la cioccolata si sarà sciolta unite i tuorli montati, gli albumi montati e aggiungete la panna. Amalgamate bene il tutto e riempite delle coppette tenendole in frigo per un paio di ore. Adesso la vostra mousse al cioccolato è pronta, per servirla potete aggiungere della panna montata oppure una spolverata di cannella in polvere.
kasha raffin: IL MIO VINO PREFERITO!!!!!!!!!!!!!!!!
kasha raffin: IL MIO VINO PREFERITO!!!!!!!!!!!!!!!!: CABERNET LA VIARTE..... Un p...
IL MIO VINO PREFERITO!!!!!!!!!!!!!!!!
CABERNET LA VIARTE.....
Un percorso di memorie.
Dal vigneto alla cantina, poi alla bottiglia. Ogni vino descritto con la passione di chi lo vive giorno per giorno. Ritrovarsi nella calda atmosfera della nostra sala di degustazione: un luogo di amicizia e di conversazioni, per assaporare, degustare e farsi raccontare i nostri vini. Nel tepore di un accogliente ambiente familiare circondato dalla passione per le cose antiche. -Era il 1973 quando Giuseppe Ceschin acquistò tra le colline dei Colli Orientali del Friuli 35 ettari per potersi dedicare a quel suo sogno che nel 1960 lo portò in Friuli: il vino. |
kasha raffin: Sushi
kasha raffin: Sushi: 寿司 / 鮨 / 鮓 Nella cucina giapponeseil sushi è un cibo a base di peshe, a...
Sushi
寿司 / 鮨 / 鮓
Nella cucina giapponeseil sushi è un cibo a base di peshe, alghe, vegetali o uova .Il ripieno può essere crudo, cotto o marinato e può essere servito disperso in una ciotola di riso, arrotolato in una striscia di alga o disposto in rotoli di riso o inserito in una piccola tasca di tofu.
In Giappone la parola sushi si riferisce ad una vasta gamma di cibi preparati con riso. Al di fuori del Giappone viene spesso inteso come pesce crudo, o come riferimento ad un ristretto genere di cibi giapponesi, come il maki o anche il nigiri e il sashimi (che in Giappone non è considerato sushi perché composto di solo pesce fresco).
Nigirizushi
E' il pezzo più classico: una piccola polpetta di riso ricoperta da un condimento. La maggior parte delle volte questo condimento è semplicemente pesce fresco.
| Gunkanmaki
Nonostante il nome, è un derivato del nigirizushi. Creato in un ristorante di Kyoto nel 1931, consiste in una piccola polpettina di riso avvolta da una banda di alga nori sopra la quale è posto un condimento, spesso qualcosa di morbido o sminuzzato, come uova di pesce o una tartare.
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Uramaki
Maki "dentro-fuori", caratterizzato dall'avere l'alga all'interno e il riso all'esterno. A questo gruppo appartiene il notissimo California Roll.
Hosomaki
I più comuni Hosomaki sono: il kappamaki, ripieno di cetrioli e chiamato così in onore del kappa, animale della mitologia giapponese particolarmente ghiotto di cetrioli; il tekkamaki, ripieno di comunissimo tonno e il negitoromaki, ripieno di erba cipollina e ventresca di tonno e spesso condito con una punta di wasabi per esaltarne il sapore
Temaki
Involtino molto particolare, in quanto più adatto a un pasto tra amici piuttosto che ad essere consumato in un ristorante. Non è altro, infatti, che un foglio di alga nori farcito con riso e altri ingredienti, arrotolato poi a mano libera, spesso a forma di cono. Va consumato rapidamente, poiché l'alga dovrebbe essere gustata ancora croccante.
Inarizushi o Oinarisan
E' un pezzo particolare, composto da una piccola tasca fatta di tofu fritto e ripiena di riso. Al riso può essere aggiunto qualche condimento: molto comune, ad esempio, è il sesamo.
Oshizushi
E' il sushi pressato. In una scatola di legno vengono disposti i vari strati di riso e condimento, che poi vengono pressati fino a formare una struttura compatta. E' un tipo di sushi tipico del Kansai, la zona di Oosaka, e in generale dell'interno del Giappone.
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domenica 29 gennaio 2012
kasha raffin: IL VINO TI FA' BELLA...........
kasha raffin: IL VINO TI FA' BELLA...........: COME NASCE IL VINO!!!!! Il vino nasce da un processo di modificazione della struttura e dei componenti dell’uva. E proprio nell’u...
IL VINO TI FA' BELLA...........
COME NASCE IL VINO!!!!!
Il vino nasce da un processo di modificazione della struttura e dei componenti dell’uva.
E proprio nell’uva vanno ricercate le caratteristiche che poi ritroveremo nel vino, perché molto spesso alcuni connotati tipici restano, nel prodotto finale.
Alcuni aromi soprattutto per i vitigni cosiddetti aromatici, sono nettamente riconoscibili sia nel vino che nel grappolo di uva che lo ha originato.
Una buona coltivazione, la sanità dei grappoli, oltre ad una buona dose di assistenza da parte delle condizioni meteorologiche, sono la base indispensabile per la nascita di un vino convincente.
La quantità di zuccheri contenuta negli acini è la base indispensabile per la struttura del vino.
Il processo di fermentazione si svolge attraverso la trasformazione dello zucchero in alcol.
L’uva viene raccolta e portata alla pigiatura; la rottura degli acini libera i lieviti (presenti soprattutto nelle bucce) che entrano in contatto con il succo e danno il via alla fermentazione.
Esistono due soluzioni, la vinificazione in bianco e in rosso.
La prima consiste nel separare immediatamente dopo la pigiatura il mosto dalle bucce e dai vinaccioli, le parti solide, per impedire che queste svolgano un’azione colorante e di cessione di sostanze: questo permette di ottenere un vino bianco anche partendo da uve a frutto nero (tipico il caso di spumanti realizzati con uve Pinot nero).
Nella vinificazione in rosso si lascia che il mosto e le parti solide restino in contatto durante il processo di fermentazione.
L’elemento primario prodotto dal processo fermentativo è l’alcol etilico, dato dalla trasformazione degli zuccheri aggrediti dai lieviti.
Il prodotto finale risulta inoltre da altri complessi fenomeni biologici, chimici e fisico-chimici, e presenta, oltre all’alcol anche altri importanti costituenti quali l’acqua, la glicerina, altri alcoli superiori, piccole quantità di amminoacidi e di proteine, nonché di glucosio e di fruttosio, alcuni acidi organici., tannini, pochi grammi per litro di sostanze minerali, ecc.
In totale si calcola che il vino sia una soluzione idrocalorica complessa.
Una volta avvenuta la fermentazione, si effettuano i travasi che permettono un primo illimpidimento del vino, portandolo quindi alla fase della maturazione, che avviene in grandi recipienti (per alcuni vini si scelgono piccole botti).
Qui avviene la fase di evoluzione e di ammorbidimento del prodotto, che procede attraverso un controllato scambio di ossigeno attraverso le fibre del legno e che lo porta al momento dell’imbottigliamento.
Se il vino ha caratteristiche e struttura buone, può soltanto migliorare, perché la pausa in bottiglia serve a completare quanto è avvenuto fino a questo momento in termini di profumi, di morbidezza, in una parola di completezza.
Un vino bianco ha vita abbastanza breve e dopo pochi mesi di bottiglia è già in piena forma per allietare la tavola - fatta eccezione per alcuni particolarissimi bianchi da affinamento - mentre per i rossi il ventaglio delle possibilità è infinitamente più ampio, andando da vini di pronta beva a prodotti di lungo affinamento, che solo dopo quattro, cinque anni iniziano a dare il meglio di sé.
I vini novelli sono un discorso a parte, vengono vinificati con un procedimento particolare, detto macerazione carbonica, che permette loro di essere pronti a pochi mesi dalla vendemmia con particolari caratteristiche di fruttato, profumo e freschezza, favorendone l’accostamento anche a chi non è intenditore.
Sono molto numerosi gli elementi che compongono il mondo del vino: l’equilibrio e il giusto dosaggio di tutti questi conferiscono armonia e sensazioni equilibrate. Al contrario, l’eccesso di acidità, l’eccesso di contatto con l’ossigeno (il processo che viene chiamato maderizzazione); la carenza di alcolicità, la percentuale esagerata di tannini che danno un gusto astringente ed allappante, la carenza di profumi, sia in intensità che nella durata, nella persistenza, sono spie che qualche cosa non ha funzionato o nella materia prima di partenza o nelle operazioni tecniche di vinificazione.
Questo richiamo alla tecnica non deve spaventare, dato che non si tratta di pratiche che “violentano” o snaturano il vino.
L’evoluzione ha permesso di mettere a punto tecniche di controllo della fermentazione, di chiarificazione e stabilizzazione dei vini dei quali oggi è indispensabile tenere conto.
Nei processi di lavorazione è necessario, in cantina, l’osservazione dei principi di igiene per la salvaguardia dei prodotti puntando sempre alla genuinità.
kasha raffin: LO STAFFFFFF........ DELLA BARCOLANA
kasha raffin: LO STAFFFFFF........ DELLA BARCOLANA: ALICE BELLAGAMBA............. LA BARCOLANA... UN RICORDO NELMIO CUORE!!!!!!!!
kasha raffin: Invito a cena un po’ formale..........
kasha raffin: Invito a cena un po’ formale..........: Invito a cena un po’ formale: cosa portare e soprattutto cosa non portare per fare bella figura? Ecco le 5 cose che proprio dovete ev...
Invito a cena un po’ formale..........
Invito a cena un po’ formale: cosa portare e soprattutto cosa non portare per fare bella figura? Ecco le 5 cose che proprio dovete evitare!
1) Pasticcini
Il Galateo è chiarissimo: quando si è invitati a una cena, a meno che gli ospiti non siano i vostri migliori amici, non si porta il dessert; altrimenti rischiate di “scombinare” il menù pensato dal padrone o dalla padrona di casa! Pasticcini e torte sono permessi solo se l’invito è decisamente informale, o se espressamente richiesti.
2) Un vino troppo “speciale”
Come nel caso del dessert, anche il vino rischia di essere un “intruso” nel menù; un rosso troppo deciso o un bianco frizzante potrebbero non c’entrare nulla con le ricette proposte dai vostri ospiti, che si sentirebbero tuttavia in dovere di aprirlo durante la cena. Per non sbagliare, meglio portare un rosé da aperitivo o un vino dolce da dessert!
3) Un regalo personale
Se l’invito è formale, l’etichetta richiede che la signora venga omaggiata con un mazzo di fiori, mentre il signore con un piccolo dono. Non portate però un regalo in stile compleanno: meglio qualcosa di generico, come un accessorio per la casa. Da evitare come la peste gli articoli di casalinghi o da cucina, a meno che non siano super spiritosi.
4) Un mazzo di fiori gigante
L’ultima cosa che una padrona o un padrone di casa ha voglia di fare, nel bel mezzo di una cena o ancora peggio mentre sta ricevendo gli ospiti, è andare alla disperata ricerca di un vaso o mettersi a tagliare steli di fiori lunghi due metri. Meglio portare una composizione floreale piccola e discreta, che possa essere sistemata immediatamente (se il vostro ospite è un uomo, meglio una pianta no fiorita!
5) … niente!
Per citare il Galateo, coloro che si presentano a un convito a mani vuote fanno la figura dei “tirchi, miserabili, sbafatori“. Non male come etichetta, vero? Scherzi a parte, se il rapporto è di grande confidenza non preoccupatevi troppo: per una volta (una!) vi verrà perdonata la vostra gaffe. Il giorno dopo, però, potete inviare alla padrona/e di casa un piccolo omaggio floreale (tassativo se invece non conoscete bene i vostri ospiti, in questo caso meglio mandarlo il giorno prima!)
kasha raffin: san valentino...
kasha raffin: san valentino...: Dolce cremoso di cioccolato e peperoncino Ingredienti per 2 persone: 200 gr cioccolato fondente 100 ml panna fresca da montare...
san valentino...
Dolce cremoso di cioccolato e peperoncino |
Ingredienti per 2 persone: 200 gr cioccolato fondente 100 ml panna fresca da montare 5 gr peperoncino in polvere 15 gr mandorle dolci a scaglie o tritate 25 gr zucchero a velo Preparazione: Fate sciosciere a bagnomaria il cioccolato fondente. Montate, poco, la panna e amalgamatela al cioccolato fuso, dovete ottenere una crema e aggiungete il peperoncino. Dividete la crema in due tazze trasparenti e spolverizzate con le mandorle. |
giovedì 26 gennaio 2012
kasha raffin: Negli ultimi anni si è creato, intorno alla figura...
kasha raffin: Negli ultimi anni si è creato, intorno alla figura...: Perchè affidarsi ad un/a wedding planner? Il wedding planner è un professionista nell'ideazione, organizzazione e realizzazione di even...
Negli ultimi anni si è creato, intorno alla figura professionale del wedding planner, un alone di curiosità mista a confusione.
Perchè affidarsi ad un/a wedding planner?
Il wedding planner è un professionista nell'ideazione, organizzazione e realizzazione di eventi e matrimoni.
Si occupa della pianificazione nella sua interezza e logistica affiancandosi agli sposi.
Il suo compito è quello di avere una visione dell'evento a 360 gradi, e di garantirne la riuscita tenendo sotto controllo ogni variabile.
Stabilisce un sereno dialogo con gli sposi per coglierne i desideri e suggerisce le soluzioni più adatte a realizzarli.
Non si sostituirà mai a voi nel prendere decisioni, ma vi permetterà di poterle prendere in serenità, eliminando ansie e preoccupazioni.
Stabilisce un sereno dialogo con gli sposi per coglierne i desideri e suggerisce le soluzioni più adatte a realizzarli.
Non si sostituirà mai a voi nel prendere decisioni, ma vi permetterà di poterle prendere in serenità, eliminando ansie e preoccupazioni.
Si propone come unico interlocutore dei suoi clienti permettendogli di non impazzire barcamenandosi tra i diversi fornitori: sarà il vostro wedding planner a selezionare quelli più in linea con le vostre richieste, a richiedere preventivi, a incontrarli, a trattare sul prezzo e a coordinarli per voi, seguendo le vostre indicazioni e aggiornandovi di continuo sullo stato dell'opera.
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