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venerdì 10 febbraio 2012

il profumo?




Come si sceglie il profumo?Tutte le domande su come scegliere ciò che ti porti addosso tutto il giorno e che parla di te: la tua fragranza.
Quanto costa, come abbinarla, come può influire sul tuo umore. Una guida completa per soddisfare la tua voglia
di piacere

Come faccio a sceglierlo?
Quello che spinge ad amare una fragranza e a detestarne un’altra sembra magia pura. In realtà, è
tutto più razionale di come appare. E la scienza è capace di spiegarlo nei minimi dettagli. «È un
viaggio complesso che parte dal naso e arriva diritto al cuore» dice Francesca Romana Puggelli,
docente di psicologia sociale presso l’Università Cattolica di Milano.
Tutto comincia in una piccola area posteriore del naso (l’epitelio olfattivo) dove, appena
percepiamo una fragranza, dei recettori specifici si attivano e mandano un “sms” al cervello. Qui,
milioni di neuroni, ricevuto il messaggio, si mettono subito in viaggio e trasportano la notizia a
un’area precisa del cervello (il sistema limbico), dove viene gestito il “reparto emozioni”. Così, in
seguito a una serie di reazioni chimiche, la testa comincia ad avviare un processo di associazioni
mentali (ricordi, stati d’animo, ma anche suggestioni che vengono dall’esterno) che scatena nel
cuore un vortice di emozioni. E, alla fine, in pochi secondi e in modo inconsapevole, tutto ciò guida
le nostre preferenze. Così nasce l’amore per un profumo: un mix di chimica e di magia.
Quanto conta la confezione?
Tantissimo


«Quando ci si accosta per la prima volta a una fragranza, non basta che abbia un buon odore. Il
profumo è un oggetto speciale e deve appagare tutti i sensi, vista compresa» spiega Maria Grazia
Fornasier, fondatrice della società di formazione olfattiva Mouillettes & Co. Ecco perché alcuni
profumi, come Hermès o Lalique, pur non cambiando il loro classico bouquet, si ripropongono ogni
anno in un nuovo e prezioso flacone da collezione.
Pochissimo
«Secondo alcuni grandi “nasi”, cioè i creatori di fragranze, quando si sceglie un profumo non
bisogna farsi distrarre dalla confezione, ma lasciarsi conquistare esclusivamente dall’aroma» spiega
l’esperta. Questo stile sobrio ed essenziale è caratteristico dei profumi molto esclusivi e quasi
artigianali di maestri come Serge Lutens e Annick Goutal. O di firme come Etro, Floris o Creed,
che pur proponendo essenze diversissime, sia femminili sia maschili, non cambiano mai flacone.
Il profumo ha un sesso?
No
Il gusto per le fragranze unisex nasce alla fine degli anni Ottanta, quando le signore chic usavano
Fahrenheit, il famoso profumo da uomo di Dior. E da allora, pur con alti e bassi, non è mai
tramontato. Gli unisex più moderni, però, sono meno freschi ed erbosi di quelli di una volta.
«Adesso hanno note più sensuali e calde, come quelle dell’ambra, della vaniglia e dei legni esotici»
aggiunge Maria Grazia Fornasier.

Oggi le fragranze femminili sono molto diverse da quelle maschili. «E questo nonostante le
sostanze usate siano spesso le stesse» chiarisce l’esperta. «Per esempio, il gelsomino si trova sia nei
femminili sia nei maschili. A fare la differenza sono gli accostamenti con altre essenze, come frutta
per lei e legni per lui. E, soprattutto, le proporzioni: basta una minima variazione per cambiare
totalmente un bouquet».
n I profumi City Glam di Emporio Armani (da 28 euro) sono due, uno per lei e uno, diverso, per lui.
Perché il profumo può far venire il mal di testa?
«Quando sentiamo un profumo, i milioni di recettori delle cellule olfattive trasmettono i loro
impulsi al cervello. Che li interpreta e decide se la fragranza piace o meno» spiega la dermatologa
Magda Belmontesi. «La soglia tra un semplice stimolo e il dolore, però, è molto sfumata e basta
poco per superarla. Capita, per esempio, quando un odore è molto forte. Oppure, se si annusano più
profumi uno dopo l’altro. Allora, c’è una sorta di saturazione che provoca mal di testa e perfino
vertigini». Se ben dosate, invece, alcune essenze, hanno la capacità di far passare l’emicrania. Tra
queste, la lavanda, la menta e la rosa.
Perché un profumo che mi piaceva una volta ora non mi piace più?
Per moda
«Il profumo è un accessorio, un elemento in più per sottolineare l’eleganza nel suo insieme» spiega
Fornasier. «Quindi, è normale cambiarlo non solo negli anni, ma perfino da un giorno all’altro,
proprio come un abito».
Per età
Con il passare del tempo, la sensibilità agli odori diminuisce perché le cellule olfattive si rinnovano
più lentamente. Dai 60 anni in poi, quindi, si iniziano a preferire profumi più intensi di quelli che si
amavano da giovani.
Cos’è l’aromaterapia?



L’aromaterapia è, come dice la parola stessa, una cura che sfrutta le virtù degli aromi per regalare
benessere. Tutto ruota attorno alla teoria secondo cui le essenze, arrivando al cervello, attivano la
produzione di determinate sostanze (adrenalina, endorfina e altre) capaci di regolare l’equilibrio
psico-fisico. Il metodo di utilizzo degli aromi è molto vario. Si possono diffondere le essenze
nell’aria, mescolarle ai cosmetici o cercarle all’interno dei profumi. Come sceglierle? «L’ideale è
farsi consigliare da un esperto» dice la dermatologa Maria Teresa Lucheroni. «Ma l’istinto, spesso,
è la migliore delle guide. Una fragranza che, istintivamente ci piace, avrà sicuramente un effetto
positivo sul benessere».
Quanto dura il profumo sulla pelle?
Un profumo è fatto di tante essenze diverse. Ma non tutte hanno la stessa durata. A seconda del
tempo che impiegano a evaporare, gli esperti le chiamano note di testa, di cuore e di fondo.
10 minuti
La testa è l’aroma che si percepisce appena si apre un flacone. È quello che ci fa subito amare o
meno la fragranza, ma in realtà non è il “vero” odore del profumo. Perché contiene essenze che in
breve tempo, tra dieci e 30 minuti, svaniscono. Sono soprattutto note di agrumi, lavanda, anice e
menta.

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