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venerdì 11 maggio 2012

La poliomielite





La poliomielite è una malattia, causata da 3 tipi di virus intestinali, che si trasmette da uomo a uomo per via alimentare attraverso feci e saliva. In circa il 95% delle persone infettate dai virus della polio non si manifesta alcun disturbo. Sintomi minori possono comprendere mal di gola, febbre moderata, nausea e vomito. In alcuni casi (1-2%) si può manifestare rigidità di collo, della schiena o delle gambe, ma senza paralisi. Invece, in meno dell'1% dei casi (all'incirca in uno ogni 1000 infezioni) si verifica la paralisi. In talune circostanze i virus poliomielitici possono causare anche paralisi respiratorie rendendo così impossibile la respirazione autonoma. Alcune persone possono recuperare la funzionalità muscolare in modo completo, inoltre sono possibili ricadute dopo 30-40 anni con dolori muscolari e progressivo indebolimento. Prima dell'avvento della vaccinazione antipolio, annualmente in Italia si verificavano alcune migliaia di casi di polioparalisi (un picco fu registrato nel 1958 con più di 8.000 casi) ai quali si associavano centinaia di decessi. Erano colpiti per lo più bambini in età scolare e per tale motivo la malattia veniva anche chiamata "paralisi infantile". Dopo l'introduzione della vaccinazione avvenuta in Italia prima con il vaccino Salk (nel 1957) e poi con il vaccino Sabin (nel 1964) la malattia subì una drastica riduzione fino alla definitiva scomparsa di casi avvenuta all'inizio degli anni '80. Oggi la poliomielite, per effetto dell’alto numero di vaccinati, risulta eliminata in tutti i paesi industrializzati. In alcuni paesi in via di sviluppo, dove la copertura vaccinale è inadeguata. si registra ancora qualche migliaio di casi di poliomielite paralitica. Tuttavia, grazie alle attività per l’eradicazione della poliomielite, il numero dei casi di poliomielite è diminuito, anche in questi paesi, di oltre l’85% in poco più di un decennio.

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