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venerdì 30 marzo 2012

LA MIA PASSIONE RACCHIUSA IN UN FINGER FOOD









Nel mondo culinario professionale il termine
Finger Food nacque formalmente tra il 12 ed il

17 febbraio del 2002 nel contesto di
Expo-Gast di Salisburgo dove, durante la classica

competizione triennale, il regolamento della manifestazione prevedeva un programma

specialistico di Finger Food, per le Squadre Nazionali di Chef di cucina che partecipavano.

Nei parametri, del resto molto generalizzati, si indicavano i Finger Food come un’idea

gastronomica collocabile ad inizio pasto, articolata, che poteva essere mangiata
in punta di dita
. Da qui in avanti si manifestò il grande entusiasmo di molti chefs nel dilettarsi alla

ricerca di ricette, spunti, leccornie, aperitivi, che meglio potessero esprimere l’idea del

Finger Food. D’altro canto il patrimonio culturale enogastronomico della cucina classica

già aveva un’idea di “
Petites Bouches”: piccoli bocconi, aperitivi, privi di un’essenziale

codifica legata non solo alla dimensione, ma all’intera struttura. Da oggi in poi, un comitato

scientifico sostenuto da due riviste specializzate e di settore quali
Zafferano e L’Arte in Cucina
, ha voluto mettere nero su bianco le nozioni sul Finger Food, dopo aver analizzato

quanto in questi sette anni si è fatto, visto, detto e presentato in merito all’argomento. La

ricerca del comitato scientifico ha preso spunto da tutte quelle occasioni a livello

internazionale e nazionale all’interno delle quali i Finger Food sono stati oggetto di

valutazione da parte di giudici. In particolare, il Comitato Scientifico ha messo in luce un

sistema ragionato e puntuale, utile a quanti desiderino promuovere e valorizzare,

all’interno della propria realtà ristorativa, l’offerta gastronomica denominata Finger Food

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